20 Lug 2018

#CSW #Welfare Aziendale WELFARE AZIENDALE E TERRITORIO. COME FARE?

WELFARE AZIENDALE E TERRITORIO. COME FARE?

Nel presentare come Centro Servizi Welfare lavora sul welfare aziendale vi avevamo parlato del modello di Welfare Circolare, un sistema di welfare pensato per i lavoratori, integrato con i territori in cui vivono e capace di restituire benessere all’intera comunità migliorando la reputazione e l’attrattività dell’azienda.

Spesso allo Sportello Lavoro del Consorzio Sol.Co. Verona, si presentano imprenditori che lamentano la difficoltà di trovare personale competente disposto a risiedere nei territori in cui le imprese sono collocate perché privi di servizi.

Come può il welfare aziendale contribuire a cambiare la situazione, diventando uno strumento di dialogo e co-progettazione con le Istituzioni del territorio?

Per prima cosa è necessario che l’imprenditore si ponga alcune domande: qual è il mio obiettivo di impresa? Dove voglio arrivare da qui a 3 anni? Che competenze dovrebbero avere le mie risorse umane? La mia azienda è in grado di attrarre risorse competenti o di motivare quelle presenti? 

Successivamente è necessario guardare al territorio e farsi altre domande: in quali comuni abitano i miei dipendenti? Quanta strada fanno per venire al lavoro tutti i giorni e quanto ci mettono? Qual è la loro composizione demografica e familiare (età, sesso, figli a carico, presenza di L. 104, ecc.)? Quali servizi sono presenti in questi territori (scuole, asili nido, doposcuola, ambulatori, palestre, negozi, trasporti, ecc.)? Sono sufficienti e/o rispondenti alle esigenze dei dipendenti? Cosa servirebbe e come dovrebbe essere organizzato?

A questo punto si avrà una panoramica generale rispetto a obiettivi, persone, bisogni e territorio e il welfare aziendale può diventare uno strumento fondamentale per:

  • individuare quali benefit erogare (abbonamento a mezzi di trasporto per il lavoratore e per i figli, abbonamento internet a casa ecc.);
  • quali soluzioni organizzative attuare (flessibilità, smart working, ecc.) per agevolare e motivare il lavoro dei propri dipendenti;
  • quali dialoghi avviare con gli enti locali per arrivare ad una implementazione o co-progettazione di servizi.

Ad esempio, se dovesse emergere che la difficoltà di trovare lavoratori giovani qualificati è la carenza di servizi per la famiglia nel territorio, può essere avviato un dialogo con le istituzioni per la co-progettazione e realizzazione di servizi per la famiglia, ad uso dei dipendenti e del territorio, realizzati grazie al contributo pubblico-privato. In questo modo non solo è possibile ottimizzare i costi di realizzazione e gestione, ma i benefici hanno una ricaduta più ampia: ne guadagna l’azienda che può dare una risposta e attrarre lavoratori, e ne guadagna il territorio che vede aumentare il numero dei residenti.

In pratica per essere davvero efficacie, il Piano di Welfare Aziendale non deve essere solo integrato nelle strategie di sviluppo aziendale, ma deve anche dialogare con i Piani di Programmazione Territoriali.

In questo modo, dalla collaborazione pubblico-privato, da un lato le imprese trovano un ulteriore campo di espressione di forme di Responsabilità Sociale; dall’altro lato può emergere un “piano strategico Paese”, volto a migliorare e favorire le condizioni per lo sviluppo socio-economico generale.

Per saperne di più contattaci 045-2584774 o scrivici info@serviziwelfare.it

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