29 Ago 2018

#Benessere #CSW #CSWperilbenessere #intelligenzaemotiva #emozioni #rifiuto FERITA EMOTIVA: IL RIFIUTO

FERITA EMOTIVA: IL RIFIUTO

“Mi dispiace, stiamo cercando un’altra figura. Lei non fa al caso nostro.” a moltissime persone è capitato di sentire queste parole da parte di un potenziale datore di lavoro, oppure di essere respinti da una persona che si stava conoscendo, o ancora allontanati da un amico.

Il rifiuto è doloroso, in qualsiasi forma esso si presenti, ma questo non è tutto. Il rifiuto danneggia anche l’umore, l’autostima, può – in alcuni casi - sfociare in rabbia e atteggiamenti aggressivi.

Ma la cosa interessante è che la maggior parte del dolore derivante da un rifiuto è “auto-inflitto”.

La reazione più comune al rifiuto, infatti, ovunque esso avvenga, sul posto di lavoro o nell’ambito della vita privata, è quella di analizzare ogni proprio difetto, ogni cosa che non va in noi stessi e colpevolizzarsi, pensando e convincendosi di essere IL problema. A quante persone è successo di dubitare delle proprie capacità, o di mettere in discussione la propria integrità come persona, solo per aver ricevuto un rifiuto?

La mente anche in questo caso gioca degli scherzi molto strani … in uno dei momenti in cui si dovrebbe essere più comprensivI con sé stessi, dal momento che il rifiuto è già abbastanza doloroso, tendiamo invece a colpevolizzarci e a demolire anche quel che rimane della nostra autostima, evidenziando maggiormente i nostri difetti ed assumendo un comportamento controproducente, oltre che autodistruttivo.

Quindi nel momento in cui si riceve un rifiuto è molto importante essere consapevoli di questo meccanismo di pensiero e cercare di mettere in atto delle strategie di rafforzamento della propria sfera emotiva:

  1. Evitare completamente le autocritiche. Si può analizzare cosa può essere andato storto in modo costruttivo, ovvero senza affossarsi e senza pensare di avere tutti i difetti del mondo.

Bisogna accettare che spesso un rifiuto non dipende dalle capacità di una persona, bensì da condizioni esterne: può essere che il posto di lavoro fosse già assegnato o che effettivamente le competenze richieste fossero di altro tipo; può capitare di essere rifiutati perché la controparte non era emotivamente pronta ad iniziare una nuova relazione… insomma le opzioni possono essere infinite e la maggior parte delle volte chi viene rifiutato, non è il problema.

  1. Focalizzarsi su ciò che si ha da offrire. Anziché accanirsi su quelli che sono punti deboli, è importante concentrarsi su almeno 5 punti di forza e caratteristiche che rendono una persona preziosa. Una volta individuate è importante sceglierne una e scrivere (non solo pensare, ma mettere anche per iscritto!) perché è una buona qualità e perché rende una persona speciale. Questo è fondamentale per dare sostegno all’autostima, ridurre la tristezza e costruire la sicurezza necessaria a rimettersi in gioco.
  2. Creare relazioni sociali. Non c’è nulla che possa aiutare a superare un fallimento come il sentirsi amati e apprezzati. Per questo dopo un rifiuto di qualunque tipo è importante fissare un appuntamento, con persone che “fanno bene”, in grado di offrire il supporto di cui si necessita ed in grado di mostrare i lati positivi, che in questi momenti sembrano essersi dissolti.

Essere rifiutati non è mai semplice, ma conoscere come limitare il danno psicologico che questo può infliggere, e come ricostruire auto-stima quando succede, può aiutare a stare meglio più in fretta e affrontare con più forza e sicurezza la prossima sfida.

Se hai bisogno di parlare di parlare con qualcuno e non sai a chi rivolgerti attraverso il Centro Servizi Welfare possiamo metterti in contatto con professionisti del settore. Chiama il numero 045 25 84 774, o visita il nostro sito web!

 

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