9 Lug 2019
#Servizi alla persona #Benessere #Disabilità
Oggi riflettiamo sull’importanza di creare rete e co-progettare i percorsi con chi richiede assistenza.
L'educatore professionale affianca la persona con disabilità e la sua famiglia in percorsi educativi per il mantenimento o l'acquisizione di autonomie fisiche, sociali e relazionali.
Lavora su un progetto individualizzato che viene costruito insieme alla famiglia sulla base di obiettivi condivisi. Può, per esempio, lavorare con la persona con disabilità per potenziare le competenze relazionali e di integrazione; può affiancarlo in attività di socializzazione e/o in esperienze di vita autonoma.
Il valore aggiunto del costruire percorsi personalizzati: CSW ti aiuta in questo.
Fondamentale il lavoro di squadra nel pensare e costruire progetti e servizi per la persona, supportando e affiancando anche la famiglia con una rete di assistenza.
Il benessere della persona fragile è l'obiettivo centrale dell'attività delle equipe multidisciplinari delle cooperative.
Si definisce cosa fare, come e quando, si stabiliscono degli scopi condivisi e se ne monitora il raggiungimento o la necessità di ritarare il progetto per venire incontro ai cambiamenti di crescita della persona.
Non vengono imposti pacchetti di servizi, ma si costruiscono insieme percorsi: la persona dà gli spunti per un progetto individuale basato sulle sue necessità, potenzialità e sui suoi desideri per portarla ad esprimere appieno la sua identità e personalità.
Educare, dal latino educere, significa “trarre fuori”, “allevare” ciò che già appartiene alla persona: non è un’introduzione o un insegnamento dall’alto e distaccato, è la comprensione delle risorse e delle possibilità di ciascuno.
Non soluzioni standard, ma ascolto della persona e del contesto familiare per un’analisi ed una ricerca efficaci.
Anche la famiglia trova beneficio, che si trova da un lato alleviata dal carico di energie che dovrebbe investire senza un educatore e dall’altro lato è coinvolta nella creazione di un percorso per la persona assistita e di conseguenza accompagnata in questo.
Si crea, dunque, qualità del servizio nella relazione come punto di partenza.
La sfida dei professionisti sta nel mettersi continuamente in gioco e in discussione con flessibilità: ciò che va bene per qualcuno, non è adeguato ad altri. È un costante lavoro di progettazione, sperimentazione, monitoraggio, verifica e eventuale riprogettazione.
Anche l’educatore impara e conosce la persona tutti i giorni con il contatto diretto e questo è sicuramente un aspetto positivo del lavoro.
“Si parte dalla persona, dalle sue necessità e dalle sue potenzialità. Per costruire assieme percorsi di assistenza: per e con la persona.” Arianna, educatrice per L’Officina dell’Aias cooperativa.
Il servizio può essere acquistato on line, successivamente alla richiesta di attivazione, la famiglia verrà contattata da un operatore del Centro Servizi Welfare. Si fissa un primo colloquio di valutazione con l’educatore professionale, durante il quale si descrivono i bisogni e gli obiettivi che si desidera raggiungere attraverso questo percorso, per poi definire un progetto personalizzato.
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