FERITE EMOTIVE: IL FALLIMENTO

Il senso di frustrazione che si prova quando il progetto in cui si sono investiti tempo ed energie viene rifiutato, o quando si sale sulla bilancia e non si è riusciti a perdere peso nonostante tutte le ore in palestra, sfocia in un senso di fallimento e tristezza che se non affrontato nel modo giusto più avere conseguenze anche nel lungo periodo, impattando sulla propria autostima.

Se dopo aver fatto un buco nell’acqua non si riescono a contrastare tutti i pensieri negativi che possono affiorare e ci si lascia convincere dalla propria mente che non si è capaci di fare niente, diventa difficile reagire e si accentua il sentimento di debolezza e incapacità.

Ogni volta che si presenta un fallimento è necessario individuare quali sono gli elementi dai quali si può tratte insegnamento, senza soffermarsi eccessivamente su ciò che si sarebbe potuto fare meglio. Per la mente, purtroppo, è molto più semplice assecondare la sensazione di incapacità e rinunciare, anziché concentrarsi in un’attività di osservazione analitica di quando accaduto.

Per questo quando ci si ritrova in una situazione di fallimento è importante fare un’analisi del contesto per individuare i motivi del fallimento, e convincere la mente che esso non è stato dettato esclusivamente dalle proprie incapacità, ma da una concomitanza di fattori diversi.

Per fare in modo che il fallimento diventi occasione di crescita e di rafforzamento, le azioni da compiere sono:

• Valutare se erano state considerate tutte le potenziali conseguenze e situazioni contingenti. Molto spesso infatti alcune attività non portano ad un risultato positivo a causa di una scarsa conoscenza del contesto o analisi di altri fattori che potevano incidere sulla realizzazione dell’obiettivo.
• Rivalutare la propria preparazione. Può capitare che alcuni imprevisti o la mancata elaborazione di un piano B possano condurre dritti al fallimento, e questo non dipende sicuramente dalle capacità personali, ma da fattori contingenti che non potevano essere previsti, quindi è necessario imparare ad essere più accorti.
• Riconsiderare il processo. Quando si guarda alla bilancia e il peso è rimasto lo stesso, siamo proprio sicuri di aver seguito la dieta giorno dopo giorno senza aver mai sgarrato? Nell’evoluzione del progetto si è sempre stati diligenti e professionali o ci sono stati alcune mancanze da un punto di vista lavorativo e gestionale? Si è stati attenti all’evolvere delle situazioni modificando il proprio progetto e comportamento in maniera adeguata al raggiungimento dell’obiettivo?
• Concentrarsi sulle variabili che si possono controllare. Quando sembra che si sia dato il tutto per tutto e comunque non sono stati raggiunti gli obiettivi desiderati, cosa si può fare? Molto altro! Forse quella non è la strada giusta, forse ci sono corsi di formazione che possono aumentare le competenze, o nuovi dispositivi elettronici che possono aiutare a mantenere il controllo.

Le possibilità sono infinite, ma ciò che bisogna tenere a mente è che spesso le emozioni e la mente possono giocare dei brutti scherzi ed essere cattive consigliere!

Bisogna essere in grado di non cadere nel vortice delle emozioni e nei trucchi della mente quando ci fanno credere di non potercela fare: in realtà le persone hanno più controllo sulle emozioni e sui propri pensieri di quanto non credano.

Guy Winch, psicologo statunitense, parla di queste tematiche nel suo libro “Pronto Intervento Emozioni” (prima di acquistare il libro vi consigliamo questo TED ) che potrebbe essere utile per imparare ad adottare le tecniche di difesa contro le ferite emotive.

Se volete rivolgervi a professionisti invece, fosse anche solo per una chiacchierata, non esitate a contattare il Centro Servizi Welfare, al numero 045 25 84 774, oppure visitare il nostro sito web.  

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